Glossario

Caratteristiche generali dell’acqua di una piscina

Alghe

Le alghe non rappresentano alcun pericolo per l’uomo, nuocciono soltanto all’estetica dell’acqua. Comunque apportano materie organiche che assorbono i prodotti disinfettanti. Consumano dell’anidride carbonica , che è acida, e per reazione il pH aumenta. Si aggrappano generalmente alle fughe delle piastrelle e quando sono ben sviluppate, sono molto difficili da eliminare. La loro comparsa denota una disinfezione insufficiente.

Anticalcare

Permette di eliminare i depositi di calcare che intasano le tubazioni e favoriscono la crescita delle alghe.

Batteri

Molto spesso apportati dai bagnanti. Gli stafilococchi patogeni della sfera O.R.L. presentano il più elevato rischio d’infezione. Sono immessi nell’acqua con il muco che li protegge peraltro dall’azione dei disinfettanti. Si trovano in alta concentrazione nella parte superficiale dell’acqua e solo la pulizia della superficie attraverso le canaline di sfioro permette la loro eliminazione.

Bromo

Ossidante della famiglia degli alogeni, come il cloro per permettere la disinfezione. Estratto dall’acqua marina o da sorgenti saline, il bromo è meno aggressivo del cloro per la pelle, gli occhi e i capelli. E’ meno sensibile al pH e mantiene la sua efficacia fino ad un pH di 7.8. Consigliato soprattutto per le piscine riscaldate ove la temperatura favorisce l’innalzamento del pH.

Carnet sanitario

Documento obbligatorio per la gestione di una piscina pubblica. Questo carnet contiene tutti gli elementi giornalieri relativi alla vita della piscina (cicli di filtrazione, temperatura dell’acqua, pH, tasso di disinfettante, ecc...).

Cloro attivo

E’ il cloro disponibile per la disinfezione e dipende dal pH. Esempio : con un pH di 7.2 il cloro è attivo al 70%. Con un pH di 7.8 si riduce al 30%.

Cloro combinato

E’ il risultato dell’azione distruttriva del cloro sui componenti che aggredisce per ossidazione. E’ chiamato anche cloramina. Non è attivo sul trattamento dei microrganismi. Soltanto con un trattamento choc regolare è possibile ridurre il cloro combinato e rendere di nuovo il cloro sufficientemente attivo.

Cloro inorganico

E’ un cloro privato dell’acido cianurico o stabilizzante.

Cloro totale

E’ la somma del cloro libero e del cloro combinato. Sia il cloro totale che il cloro libero possono essere misurati con le linguette test Aquachek Silver.

Cloruro di sodio

E’ il sale che si immette nell’acqua e che per elettrolisi si trasforma in ipoclorito di sodio permettendo così la disinfezione della piscina. Il sale deve essere il più puro possibile per non danneggiare prematuramente l’elettrodo o macchiare il liner.

Effetto tampone

Indispensabile per evitare delle rilevanti variazioni del pH, l’effetto tampone si ottiene con un TAC ben tarato.

Flocculante

I solfati di allumina o di ferro permettono di agglomerare le micro particelle presenti nell’acqua in modo che possano essere trattenute dalla filtrazione. Migliora così l’attività di filtrazione. E’ sconsigliato per i filtri a diatomee. Si tratta dei prodotti Acti Floc o Flovil.

Materiale in sospensione (MES)

L’acqua di una piscina ne deve contenere il meno possibile.

Ossigeno attivo

Ossidante disinfettante contenuto in alcuni prodotti come il perossido d’idrogeno o il mono persolfato di potassio. E’ molto attivo contro i micro organismi, ma non ha un’azione stabile. Deve essere utilizzato in combinazione con un altro prodotto chiamato attivatore che permette una stabilità del trattamento.

Parassiti (funghi e amebe)

Il rischio principale legato ai funghi è una micosi interdigitale la cui trasmissione avviene attraverso le pavimentazioni e le panche in legno. Il rischio derivante dalle amebe è molto raro, ma è utile sottolineare la possibile trasmissione di una varietà di amebe che provoca delle meningoencefaliti amebiche primitive generalmente mortali. L’acqua calda favorisce lo sviluppo di amebe.

Pastiglie DPD

Kit di analisi che permette di verificare se il cloro presente in acqua sia un cloro attivo o meno. Le pastiglie DPD N° 1 determinano il cloro libero, le DPD N° 2 le mono cloramine, le DPD N° 3 le dicloramine e tricloramine e le DPD N° 4 determinano il cloro totale (attivo + riserva + cloramine). Per le piscine private sono necessarie soltanto le pastiglie DPD N° 1.

pH o potenziale d'idrogeno

Permette di determinare il grado di acidità o di alcalinità dell’acqua. Di solito è consigliato mantenere il pH tra 7.2 e 7.4. Un pH superiore a 7.8 causa incrostazioni alle attrezzature, poco confort per i bagnanti perché è aggressivo per la pelle e sviluppa inoltre dei batteri e delle alghe che si nutrono di calcare e di magnesio. Un pH acido inferiore a 7.0 provoca corrosioni. Il pH si misura con un tester elettronico, con le linguette test di Aquachek, per esempio.

PHMB

Polimero Esametilene Biguanide Battericida : alghicida che possiede un potere flocculante. La sua azione deve essere combinata a un ossidante come il perossido d’idrogeno. L’utilizzo del PHMB in una piscina clorata necessita a monte di una neutralizzazione del cloro (con Acti Stop). Al contrario, una piscina trattata con PHMB che passa al cloro necessita lo svuotamento completo della vasca.

Potenziale d'idrogeno (pH)

Deve essere compreso tra 6.9 e 8.2, il valore ideale è 7.4 (pH medio del liquido lacrimale).

Ppm

Si tratta della sigla che indica le parti per milione, è uno standard di misura per i diversi valori. Corrisponde infatti a mg/l o g/ m3.

Sostenze ossidabili

E’ la concentrazione di materie organiche nell’acqua della piscina. Deve essere la più bassa possibile generalmente inferiore a 5 mg/l. di O2 e, se possibile, vicino a 1 mg/l. per evitare un eccessivo consumo di disinfettante.

Titolo alcalimetrico completo (TAC)

E’ la concentrazione di bicarbonato presente nell’acqua della piscina. Rappresenta la capacità tampone dell’acqua. Quando l’acqua presenta un TAC molto debole, è soggetta a forti variazioni del pH. Il valore corretto è compreso tra 10°F e 30°F. Generalmente il valore TAC è leggermente superiore al TH.

Titolo idrotimetrico (TH)

La durezza dell’acqua si posiziona idealmente tra 10° F e 20 F°.

Trattamento choc dell'acqua

E’ un trattamento complementare dell’acqua che corrisponde ad una ulteriore disinfezione. Esso permette di prevenire l’accumulo di contaminanti, di ottimizzare l’azione del disinfettante, di minimizzare il tasso di cloramine e migliorare la limpidezza dell’acqua. E’ per questo che si consiglia di utilizzare del cloro choc o del bromo choc ponendo attenzione a tarare il pH secondo il trattamento (valore ideale tra 7.2 e 7.4 per il cloro e tra 7.2 e 7.8 per il bromo).

Virus

Il rischio di trasmissione di virus in acqua è pressoché nullo (i virus non si riproducono nell’acqua e sono in generale distrutti rapidamente dai disinfettanti). Il rischio più elevato è legato al virus delle verruche plantari (papilloma virus) trasmesso attraverso le pavimentazioni accessibili ai bagnanti a piedi nudi (spiagge, spogliatoi e docce).